Tre chiavi per il nuovo secolo
Quali sono le tre chiavi per il nuovo secolo? Apro YouTube e scrivo sul motore di ricerca: Italo Calvino. Proprio in questi giorni, il 15 ottobre, è stato il centesimo anniversario dalla nascita...
Apro YouTube e scrivo sul motore di ricerca: Italo Calvino. Proprio in questi giorni, il 15 ottobre, è stato il centesimo anniversario dalla nascita. Trovo un video a colori del 1981. C’è lui seduto su una panchinetta blu che risponde alla domanda dell’intervistatore: quali sono le tre chiavi per il nuovo secolo? Chiavi come amuleti per aprire, comprendere, leggere, arrivare agli anni Duemila.
Calvino risponde così: “Imparare delle poesie a memoria, da bambini, da giovani, anche da vecchi, perché fanno compagnia. Lo sviluppo della memoria è molto importante… Fare dei calcoli a mano. Combattere l’astrattezza del linguaggio che ci viene imposto con delle cose molto precise….” e infine “sapere che tutto quello che abbiamo ci può essere tolto da un momento all’altro, che tutto quello che abbiamo può sparire”.
Un’ottima porta d’ingresso per questo nuovo secolo, caro Italo. Io una poesia a memoria da tenermi in tasca l’ho scelta, e quasi quasi alla fine la trascrivo anche qui. Potrebbe essere utile a me e forse a chi sta leggendo.
E chi sta leggendo?
L’ultima volta che ci siamo scritti era giugno, prima dell’estate. Avevo chiuso la newsletter di Precise Storie dopo aver pubblicato ogni settimana un bel pezzo della mia storia personale che intreccia ricordi, desideri e progetti. Quel tempo mi è servito a comprendere il filo conduttore delle esperienze che ho vissuto tra il 2003 e il 2019 ( se vuoi avere un piccolo riepilogo ecco qui: “Avere un sogno per l’estate”).
Ora è finita l’estate, il mese di settembre è passato e ho molte cose da raccontarti. Il filo sarà sempre legato a progetti specifici che ho curato, sono il pretesto per condividere ciò che ha senso per me e, spero, anche per te. Sono quasi arrivato ai giorni nostri: l’ultimo racconto riguarda la nascita di Invasioni Creative tra Udine e Torino nel 2019. E prometto di scriverti ogni mese. Un giovedì al mese. Sarà sempre un giovedì, sempre alle due del pomeriggio.
Spero di ritrovarti e per il momento ecco una poesia di Rilke da imparare a memoria seguendo il consiglio di Calvino :-)
“Bisogna, alle cose,
lasciare la propria quieta, indisturbata evoluzione che viene dal loro interno
e che da niente può essere forzata o accelerata.
Tutto è: portare a compimento la gestazione – e poi dare alla luce …
Maturare come un albero
che non forza i suoi succhi
e tranquillo se ne sta nelle tempeste di primavera, e non teme che non possa arrivare l’estate.
Eccome se arriva!
Ma arriva soltanto per chi è paziente e vive come se davanti avesse l’eternità,
spensierato, tranquillo e aperto …
Bisogna avere pazienza verso le irresolutezze del cuore e cercare di amare le domande stesse come stanze chiuse a chiave e come libri che sono scritti in una lingua che proprio non sappiamo.Si tratta di vivere ogni cosa.
Quando si vivono le domande,
forse, piano piano, si finisce,
senza accorgersene,
col vivere dentro alle risposte
celate in un giorno che non sappiamo”
/// La fotografia che trovi all’inizio è di Luigi Ghirri che ha raccontato il paesaggio italiano fuori dalle immagini da cartolina; senza trucco e senza inganno.
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